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martedì 13 dicembre 2022

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il DIVANISTA


 

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lunedì 8 marzo 2021

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Giornata internazionale della donna: così mi rovinano l'8 marzo

Ok, è l'8 marzo, la festa della donna, il giorno della mimosa (il fiore, non il drink!) e a dispetto del suo significato - questa giornata dovrebbe essere a memoria delle conquiste sociali ottenute, delle rivendicazioni politiche ed economiche faticosamente inseguite e non ancora effettivamente raggiunte, ma anche a memoria delle violenze di ieri e di oggi contro le donne - siamo ancora lontani dall'avere una effettiva parità di genere. La colpa? Dei pregiudizi, del maschilismo, della violenza... ma non solo da parte degli uomini. A parer mio, ancora troppe donne sono profondamente maschiliste e piene di pregiudizi contro le altre donne.

Non fraentendetemi, il femmicidio è una piaga mondiale e trasversale perché colpisce in ogni cultura e in ogni contesto sociale, un po' come un virus. Ma al di là della violenza dell'uomo sulla donna, condannabile e da perseguire, nota a tutti, io volevo parlare invece della violenza delle donne sulle donne. Dell'ipocrisia femminile, del bullismo femminile e, a volte, dell'odio femminile verso l'altra. E poi, l'avete vista la pubblicità sulle mestruazioni? "Sei donna cosa vuoi capirne tu?" "Chissà che hai fatto per arrivare lì", "Non puoi guadagnare quanto un uomo" e "Vestita così se l'è cercata", "Hai una crisi ormonale?" "Lasciala stare, avrà il ciclo" e via così. Avete notato che chi parla è una voce femminile? Basta con gli stereotipi? Si, Basta. Donna, comincia tu.

Ma poi, gli esempi son tanti e così, per ricordare alle donne cosa vuol dire Giornata internazionale della donna nasce oggi una nuova rubrica, qui su Altrodove.blog: "ACIDUME".

Oggi, per esempio, ho avuto a che fare personalmente con due donne, mai viste e conosciute. Una ad uno sportello di un'azienda sanitaria, l'altra invece mi ha contattato telefonicamente da parte di una società telefonica. In modi diversi, hanno comunque esercitato una violenza (in questo caso verbale) nei miei confronti. La prima assumendo un tono accondiscendente e infastidito, come se la mia presenza fosse di disturbo e le mie domande oltremodo sciocche e non meritevoli di attenzione. L'altra alzando la voce e interrompendo, continuando a blaterare sul fatto che mi ero "impadronita" di soldi non miei...

ACIDUME PARTE PRIMA

AZIENDE DI TELEFONIA E DONNE AL CALL CENTER

Antefatto: siamo a settembre 2020, mi propongono una linea telefonica solo internet ad alta velocità e, poiché abito in un paesetto sperduto fra le campagne del Friuli, chiedo prima che un loro tecnico verifichi la fattibilità, altrimenti sarei rimasta col mio operatore. Costo: 35,00 euro di intervento. 

Proseguimento: il tempo passa, ma non si vede nessuno, in compenso chiamano per stipulare telefonicamente il contratto. Io dico che non se ne fa niente se prima non si accerti la fattibilità di cui sopra. Alla fine il tecnico arriva, ma l'internet veloce no. Il tempo passa ancora e dalla banca mi arriva l'avviso di pagamento effettuato a favore di questa azienda telefonica di euro 58 e rotti centesimi. Che avreste fatto voi? Io sono andata in banca e ho bloccato il pagamento. Cerco di contattarli, ma niente.

Passa altro tempo, siamo ora il 16 dicembre 2020 e mi arriva un SMS che mi informa che mi ricordano che devo effettuare un rimborso dei suddetti 58 euro e rotti centesimi come da documentazione inviatami. Ma quando, ma dove, ma a chi? Visto che per telefono ti fregano e dicono tutto il contrario di tutto, scrivo delle e-mail. Risposta: grazie delle informazioni, chiamateci al n.ro XXXX, stato: Risolto. Altra e.mail, riscrivo tutto, dico che per telefono sono impossibilitata a chiamare. Risposta: grazie delle informazioni, chiamateci al n.ro XXXX, stato: Risolto.

Allora, che accade dopo, vi chiederete voi?

Accade che arriviamo ad oggi
. Quando una voce femminile inacidita e rabbiosa, con un tono tutt'altro che gentile (s'era capito, no?) mi fa che devo a loro 58 euro e rotti centesimi. Non che li devo, perché c'era un qualcosa che dovevo pagare, che non ho mai ricevuto e che non ho pagato, ma perché "lei se ne è indebitamente appropriata" (!??!!) e poi "BLA,BLA,BLA!!" (in maiuscolo perchè alzava la voce e in Verdana perché è un font che odio e rende l'acidume della sua voce). "Mi lascia parlare, per favore?" chiedo e le rispiego che mai ho ricevuto alcunché, che si era parlato di 35 euro "a cui al massimo posso concedervi di aggiungere l'IVA" le dico e "mi mandi la fattura o l'avviso di pagamento, la documentazione che dite di avere o quello che vuole e solo dopo al limite dirò alla mia banca di pagare qualcosa". Silenzio per un po' dall'altro capo del telefono (caduta la linea o l'acidume le ha bloccato le corde vocali?) e poi "le invieremo tutto e la richiamo fra due giorni!" e chiude senza nemmeno un arrivederci. Ok, l'acidime le ha bloccato solo la buona educazione...

...attendiamo.

 - continua -


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mercoledì 10 febbraio 2021

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